Prove di augmented reality

Tra di voi sono certo siano molto pochi a non ricordare il prode Tom Cruise che, in Minority Report, dimena le braccia nell’aria alla ricerca di dati nascosti nel super computer. Proprio come se stesse frugando in un cassetto, buttando all’aria calze e mutande alla ricerca delle chiavi della macchina. Ovviamente in modo molto più fico.

Per coloro i quali non hanno visto il film di Spielberg o che non hanno ben capito a quale dei tanti film in cui Tom dimena le braccia io faccia riferimento, andate pure qui. Concentriamoci, ora. L’importante non è la storia, ma (come sempre qui a caffeinomani) la fantasia e la tecnologia che la supporta. Il super computer su cui l’attore smanetta non ha solo un software degno del futuro, ma soprattutto un hardware da urlo. Non figura, infatti, alcuna traccia di monitor né tantomeno tastiera. Un’interfaccia altamente intuitiva che consente al marito di Katie Holmes di trovare l’introvabile.

A questo tipo di tecnologia stiamo cominciando ad abituarci da qualche anno. Oramai la tecnologia touch è alla portata di tutti e il passo da qui alla fantascienza è dietro l’angolo. Ciò di cui stiamo parlando, però, è l’hardware. O meglio l’assenza quasi totale di hardware. In sostanza, è la cornice del quadro. Ciò che in realtà conta maggiormente sono le molteplici funzioni di questo strumento. Vogliamo dare un occhio alla tela, invece che soffermarci su quanto è cool la cornice?

Tutti i giorni utilizziamo i nostri smartphone per accedere a informazioni aggiuntive. Informazioni che nel mondo reale semplicemente non esistono. Esempio quotidiano: ho perso il bus/tram/treno per andare a lavoro e mi serve un tragitto alternativo breve, facile e veloce. Mi connetto e prendo tutte le informazioni disponibili on-line. E se tutto ciò di cui io avessi bisogno fosse integrato totalmente alla realtà?

Immaginate il mondo in cui vi muovete sul web mescolato diligentemente al reale. Ciò che possiamo toccare con le nostre mani e sentire con il nostro naso si accresce di tutte le info di cui avete bisogno. E quelle assolutamente inutili, naturalmente. Immaginate di poter cambiare porzioni di città grigie e tristi con dei graffiti disponibili in rete. Immaginate di andare in giro con un’icona sopra la testa che rappresenti il vostro stato d’animo. Immaginate di essere connessi con la vostra casa che vi fornisce informazioni per evitare sprechi e inquinamento.

Continuate a immaginare tutte le possibilità. Nel frattempo c’è qualcuno che già si muove per farlo diventare realtà. Benvenuti nella realtà aumentata.

2 risposte a “Prove di augmented reality

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